Estrusione bioplastica, Angoscini M.P. investe costantemente nella ricerca di nuovi polimeri di bioplastica mettendoli alla prova con l’estrusione dei profili attualmente estrusi in materiale termoplastico. La bioplastica differisce dai comuni polimeri plastici non sono in termini di lavorazione ma anche in termini di prestazioni meccaniche. Diventa perciò indispensabile condurre dei test ad hoc su specifici materiali e, ove necessario, apportare le opportune correzioni alla geometria del prodotto al fine di aumentarne le caratteristiche meccaniche.

Proprietà del materiale

La bioplastica è un tipo di plastica compostabile o biodegradabile derivante da materie prime vegetali rinnovabili e con un tempo di decomposizione di qualche mese in compostaggio. 

La differenza tra compostabile e biodegradabile riguarda i tempi di decomposizione. La normativa EN 13432 legata all’ estrusione bioplastica considera compostabile qualsiasi prodotto che si decomponga in 90 giorni. Si definiscono invece materiali biodegradabili quelli che sono in grado di decomporsi almeno al 90% nell’arco di 6 mesi.

La bioplastica più comunemente nota e diffusa sul mercato (anche per il suo costo relativamente basso) è quella derivante da amido ricavato dal mais, dal frumento, dalla patata, dalla tapioca e dal riso.

L’ estrusione bioplastica richiede di saper padroneggiare questo materiale con fluidità spesso variabile da lotto e da tipologia di compound. Diventa inoltre necessario lo studio di viti di plastificazioni specifiche per l’ estrusione bioplastica , oltre all’utilizzo di filiere con una compressione tale da ottenere un fuso omogeneo che garantisca una produttività costante e senza interruzioni.

APPLICAZIONI TIPICHE

  • Protezioni per agricoltura
  • Manici, maniglie e profili
  • Tubi e microtubi multi-lumen

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